Registro Nominativo delle Cause di Morte (Re.N.Ca.M)

Il Registro Nominativo delle Cause di Morte (Re.N.Ca.M.) è stato istituito agli inizi degli anni novanta dalla Regione Umbria con la collaborazione delle Aziende Sanitarie Locali per la rilevazione dei dati di mortalità dei propri residenti. Le cause di morte vengono codificate secondo il sistema di classificazione ICD-10.

Attualmente il Re.N.Ca.M. e in gestione dalle due Aziende Sanitarie Locali in quanto il flusso è incluso nei Livelli Essenziali Assistenziali (LEA) e dal 2024, PuntoZero sta supportando le Aziende per rendere tempestiva la produzione del dato necessario anche al Registro Tumori dell’Umbria, per consolidare i dati di incidenza. Attualmente sono disponibili i dati codificati di mortalità dal 1994 al 2021. E’ al momento in corso la registrazione e la codifica dei decessi avvenuti tra il 2022 e il 2024. La tempestività del dato di mortalità è strettamente legata alla tempestività dei dati del Registro Tumori.

Fonte dei dati 

Lo strumento in atto a livello nazionale, per la registrazione dei dati relativi all’evento decesso, è la scheda ISTAT che consta di due parti: la parte A, relativa alla causa di morte, compilata dal medico curante o necroscopo e la parte B, relativa ai dati anagrafici del soggetto deceduto, compilata dall’Ufficiale di Stato Civile del Comune in cui è avvenuto il decesso.

 

Flusso informativo

I dati di mortalità provenienti dalle Anagrafi dei 92 Comuni umbri sono incrociati con quelli ottenuti dalle ASL mediante le schede di morte. La scheda ISTAT compilata dal medico che accerta la morte viene inviata all’Ufficio di Stato Civile del Comune il quale, dopo il completamento con i dati anagrafici del deceduto, trasmette una copia all’ASL del Comune di decesso che registra il decesso e, nel caso di deceduti non residenti nel Comune di morte, invia una copia del certificato all’ASL di residenza.

Dal 2021 le due Aziende Sanitarie hanno un applicativo unico che permette agli Operatori delle ASL della Regione Umbria di codificare e  archiviare i dati di mortalità.

Per l’immissione dei dati di mortalità è stata creata un’apposita interfaccia contenente sia i dati anagrafici del soggetto deceduto sia un modello che riproduce la parte A, relativa alle cause (iniziale, intermedia e terminale) della scheda ISTAT. Il dato così inserito nel Re.N.Ca.M. da parte degli Operatori delle ASL può essere stampato al momento dell’eventuale rilascio del certificato di morte ai congiunti del deceduto. Dopo l’inserimento, i dati vengono esaminati e aggiornati su un’altra interfaccia dello stesso Registro dal codificatore delle cause di morte che, utilizzando le regole della X Classificazione Internazionale delle Malattie, dei Traumatismi e delle Cause di Morte, Volumi 2-3, codifica la causa del decesso. Il  flusso informativo così prodotto contiene, quindi, i dati anagrafici dei deceduti dell’anno con le relative cause di morte, divisi per comune.

I dati vengono archiviati nell’anno successivo a quello del decesso; ogni ASL dispone dell’archivio nominativo che comprende solo i propri residenti. Questa procedura permette di produrre statistiche di mortalità regionali più accurate ed in tempi più brevi rispetto alle elaborazioni centralizzate condotte dall’ISTAT i cui dati hanno un ritardo medio di circa 2 anni e mezzo.